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Come mai l'Amore, in tutti i suoi significati è rimasto, lungo i secoli, un concetto assente dalla letteratura teologica islamica? Si potrebbe presumere che le referenze sacre dell'Islam, il Corano e la Sunna di Muhammad, siano prive di questo valore, e che costituiscano fonti di odio e rancore, che glorifichino violenza, spargimento di sangue e morte come modo di esistere e come identità. Ma davvero l'Islam guarda con diffidenza e ostilità il prossimo, il diverso, e respinge qualsiasi forma di concordia, di pace e di amore? Verificare la fondatezza di questa ipotesi costituisce una necessità primordiale, in una fase storica in cui l'Islam è identificato nell'immaginario collettivo, in Oriente ma soprattutto in Occidente, con terrorismo e barbarie. Questo libro si propone di appurare, attraverso un approccio razionale e imparziale, la presenza o meno di questo alto valore umano sia nel Testo Sacro, sia nella vita di Muhammad, nell'intento di sventare qualsiasi ingenua e irrazionale visione dell'Islam che rischia di far piombare il mondo arabo e quello musulmano in forme di violenza materiale, intellettuale, culturale e sociale e di fomentare tragici scontri di civiltà.